CONTESTO
Le tecnologie digitali e la democrazia hanno un rapporto ambivalente. Il ruolo preminente delle tecnologie digitali nella nostra società, in particolare di quelle emergenti come l'intelligenza artificiale (AI), solleva molte questioni etiche, normative e di governance. I recenti scandali relativi alla raccolta e all'elaborazione di big data per la comunicazione politica e la manipolazione dell'opinione pubblica hanno evidenziato il rapporto ambivalente tra tecnologie digitali e democrazia. Da un lato, la tecnologia digitale può favorire forme innovative di partecipazione dei cittadini e dare voce ai movimenti sociali attraverso i social network, le consultazioni cittadine online e altre tecnologie civiche. Dall'altro lato, le tecniche di persuasione basate sui dati personali e le campagne di disinformazione condotte durante le ultime elezioni democratiche mettono in pericolo la fiducia dei cittadini nelle istituzioni, nella stampa e nei processi elettorali.
L'intelligenza artificiale (IA) svolge un ruolo chiave in tutti e tre i livelli di partecipazione dei cittadini: informazione, consultazione e decisione. L'IA è ora al centro dell'ecosistema dell'informazione, selezionando le informazioni che tutti consultano online. L'IA è presente anche nelle pratiche di sorveglianza, nella comunicazione politica e in alcune consultazioni dei cittadini. Tuttavia, il suo ruolo di intermediazione tra cittadini e governo rimane invisibile per gran parte della popolazione. In questo contesto, è urgente che la popolazione si posizioni e scelga le condizioni di utilizzo dell'IA. Per farlo, è necessario innanzitutto aumentare la consapevolezza dell'attuale uso dell'IA nella democrazia e, in secondo luogo, portare il tema al centro dello spazio pubblico per il dibattito. È proprio questo l'obiettivo di questo progetto.